Il farneticante comunicato delle segreterie provinciali di Flai-Cgil, Uila-UIL e Fai-Cisl dimostra, ancora una volta di più, la loro inaffidabilità, in uno alla loro riconosciuta capacità di rigirare ogni volta la frittata secondo convenienza.
Leggiamo con stupore che attendono il rispetto dell’accordo sindacale del 13 marzo scorso, ovvero di quella stessa intesa di cui hanno chiesto per settimane la modifica perché avevano sbagliato a firmare dopo non aver letto il verbale. Non è la prima volta che accade, anche ad agosto 2023 dissero la stessa cosa del verbale siglato e redatto dalla Prefettura di Caserta: quando non sanno come difendersi al cospetto dei lavoratori, per giustificare la loro incompetenza, dicono che hanno firmato senza aver letto.
La realtà è che, disconoscendo anche le indicazioni delle segreterie regionali dei sindacati campani e dello stesso Tavolo di Partenariato Forestale, dove pure lo scorso 10 aprile era stata trovata una intesa di massima, oggi si sono presentati al tavolo, con tanto di claque al seguito, ed hanno cercato, tra offese personali e atteggiamenti ricattatori, di imporre la loro volontà: altro che accordo sindacale, la loro è una imposizione che mai e poi mai avremmo potuto accettare e che mai accetteremo neppure in futuro.
C’è chi amministra la Comunità Montana, chi deve tutelarla e chi deve rispettare le leggi: nessuno cederà mai ad intese annacquate e vaghe che causerebbero seri e gravi danni economici all’Ente e che rischierebbero di creare incertezza e contenziosi per gli stessi Baif OTD.
Il muro contro muro non porterà mai a nulla di positivo per i lavoratori, il dialogo e la capacità di sintesi, invece, sono l’unica strada per garantire la stabilizzazione dei Baif, da noi fortemente voluta sin dallo scorso dicembre quando abbiamo consentito ad 85 operai di superare il tetto delle 180 giornate ed avere così accesso ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato; ed anche per tutelare l’Ente Montano da problemi futuri.
Questa l’unica strada percorribile, come ribadiremo domani al Tavolo di Partenariato Forestale in Regione, altrimenti non saranno certo offese e minacce a farci cambiare idea”.
Lo dichiarano il presidente della Comunità Montana Monte Maggiore, Salvatore Geremia, e l’intera Amministrazione comunitaria.