DRAGONI – È stata sequestrata nella giornata di ieri un’ampia area nel comune di Dragoni, precisamente in località “Cannavina”, dove era in corso il progetto per la realizzazione di un imponente impianto a bio-metano del valore stimato di 23 milioni di euro. Il sequestro è avvenuto in seguito a presunte irregolarità urbanistiche contestate dal Comune alla società titolare dell’intervento.
Secondo quanto emerso, sul posto si sono recati inizialmente il sindaco Antonella D’Aloia e il comandante della Polizia Municipale per un sopralluogo e una possibile messa sotto sequestro del cantiere. Tuttavia, l’accesso all’area è stato loro negato, circostanza che ha reso necessario l’intervento della Guardia di Finanza come ordine pubblico.
E’ stato quindi il Comune a porre sotto sequestro l’intera zona, in attesa della decisione del TAR della Campania, al quale si è rivolto il titolare del progetto, impugnando le contestazioni avanzate dal Comune.
L’intervento del comune mette anche fine a una serie di voci che avevano alimentato il dibattito politico locale, secondo cui l’amministrazione comunale avrebbe in qualche modo tollerato l’avanzamento del progetto. Il sequestro, invece, smentisce categoricamente queste ipotesi, confermando l’intenzione dell’Ente di agire nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza amministrativa.
Il futuro dell’impianto resta ora appeso al pronunciamento della magistratura amministrativa, che dovrà stabilire se le presunte irregolarità sono tali da compromettere definitivamente la realizzazione dell’opera.