Carissimi lettori,
era la Terza volta, abbiamo ascoltato nel brano evangelico, che Gesù Risorto si manifestava ai suoi discepoli.
Anche per noi è la terza volta da Pasqua, che ci ritroviamo nella Liturgia domenicale, attorno all’ invito che Gesù stesso ci rivolge, come fece allora ai suoi:”Venite a mangiare”.
Oggi, come allora, vediamo ripetersi la stessa scena e sentiamo le medesime parole di Gesù che prese il pane e lo diede loro.
È una scena a suo modo scarna, eppure colma di domande, soprattutto di una domanda: quella che Gesù, proprio all’ alba del giorno, rivolse a Simon Pietro.
Non era, come vediamo, una domanda sul passato o sulle delusioni e neppure sulle non poche paure.
Gli chiese solamente: “Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?
Gesù interpellò Pietro sull’amore.
Non gli ricordò il tradimento di qualche giorno prima.
L’amore, copre un gran numero di peccati.
E Pietro, che pure si era vergognato davanti a lui e gli corse incontro prontamente, rispose:”Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”.
Era una risposta più vera e più umana di quella che aveva dato quel Giovedì sera al Cenacolo, quando disse a Gesù:”Per te sono disposto ad andare fino alla prigione e alla morte”.
E, a lui che non meritava nulla, Gesù disse:” Pasci i miei agnelli”, ossia sii responsabile degli uomini e delle donne che ti affido.
Proprio Pietro che aveva mostrato di non essere in grado di restare fedele, doveva essere responsabile.
Proprio lui?
Si, perché Pietro incominciò ad accogliere l’amore che Gesù stesso gli domandava, perché nell’amore si diviene capaci di parlare, di testimoniare e di prendersi cura degli altri.
Ogni giorno ci viene affidato la cura degli altri.
È questa la Chiesa del Cristo Risorto.
L’unica forza, l’unico titolo, che ci permette di vivere è l’amore per il Signore.
È lui che ci ha amati per primi e mai più ci abbandonerà, anche quando un altro ci cingerà la veste e ci porterà dove non vorremmo.
Quello che conta è la fedeltà a quella scena sulla riva del lago, che ogni domenica si ripete per noi.
Quella scena ha il sapore di eternità.
Buona e Santa Domenica a tutti!
Don Antonio