PIEDIMONTE MATESE, DON CORRADO, DA GIOVANE VICE PARROCO ALLA VALLATA AL CONCLAVE

Emiddio Bianchi. Piedimonte Matese. Anche per i tanti piedimontesi che conoscono don Corrado Krajewski e’ difficile andarlo a immortalare tra i 133 cardinali che sono rinchiusi nella Cappella Sistina per eleggere il successore di Francesco. Siamo riusciti per puro caso ad individuarlo mentre l’Elemosiniere del Vaticano, quello a cui il Papa defunto affidava incarichi a volte scomodi e pericolosi, fa la fila fra i suoi colleghi cardinali mentre si accinge a recitare il suo giuramento. Il motivo è semplice, perché a Piedimonte Matese oppure nella contrada di Carattano di Gioia Sannitica, i piu’ lo ricordano come giovane sacerdote mandato da Roma per farsi le ossa. Adesso viene da queste parti solo per salutare i suoi amici o per aiutare in maniera anonima chi ne ha bisogno. I suoi capelli brizzolati da cardinale ormai 60enne, fra porporati piu’ anziani e claudicanti, si riconoscono ugualmente. Il suo passo è giovanile, come del resto il suo modo di vivere, quello a cui l’aveva abituato Francesco, da suo braccio destro, quando lo spediva a portare in incognito assistenza ai senzatetto o ad attaccare la corrente a chi non aveva la possibilità di pagare la bolletta, anche a costo di beccarsi una denuncia. Fra i nomi dei papabili non abbiamo ascoltato previsioni sulle sue possibilità di salire al soglio di Pietro. Ma del resto e’ giusto così anche perché sarebbe impossibile per un papa prendere una macchina e andarsene a stirare e stendere i panni a quelli che vivono sotto i ponti. Mai dire mai, comunque, perché lui ha vissuto e vive come Bergoglio, colui che lo ha fatto cardinale. Poi, si sa, chi entra in Conclave come Papa, ne esce quasi sempre come cardinale.