Il sindaco Civitillo presenta un esposto denuncia: “Situazione caotica e dannosa. Neonati trasferiti senza criteri chiari.”
PIEDIMONTE MATESE – La recente chiusura del punto nascita dell’ospedale di Piedimonte Matese sta già mostrando gravi criticità, tra disagi operativi e potenziali rischi per la salute pubblica. A lanciare l’allarme è il sindaco della città, Vittorio Civitillo, che ha presentato un esposto denuncia alle autorità competenti: la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la Prefettura di Caserta, la Regione Campania e la Direzione dell’Asl di Caserta.Nel documento, il primo cittadino segnala una “presunta omissione di atti d’ufficio dovuti che potrebbero compromettere la salute pubblica”, facendo riferimento a un episodio accaduto nella giornata del 4 luglio all’interno del presidio ospedaliero.
“Mi sono recato personalmente in ospedale – si legge nell’esposto – e ho assistito ad attività che, a mio giudizio, risultano in contrasto con la tutela della sicurezza pubblica. Il personale medico, sulla base di comunicazioni informali ricevute dalla direzione sanitaria provinciale, ha dovuto sospendere altri servizi essenziali per far fronte a una situazione confusa: un neonato da parto indifferibile ed urgente è stato trasferito dopo ore di attesa, aspettando le indicazioni sull’impiego dell’ambulanza STEN, destinata in realtà a neonati che necessitano di cure intensive in strutture specializzate.”
Il sindaco racconta di aver contattato personalmente la direzione sanitaria provinciale per chiarimenti, ricevendo risposte contraddittorie: inizialmente si sosteneva – erroneamente – che anche il nido neonatale fosse stato chiuso per disposizione regionale. Solo dopo un confronto diretto, la direzione avrebbe rassicurato sulla permanenza del servizio per i casi urgenti, salvo poi, poche ore più tardi, inviare una comunicazione ufficiale in cui si disponeva il trasferimento di tutti i neonati, indipendentemente dal loro stato di salute, tramite STEN.Civitillo ha chiesto formalmente chiarimenti agli enti coinvolti, denunciando la “confusione creata dalla direzione sanitaria provinciale” e sottolineando come il reparto di pediatria dell’ospedale sia pienamente operativo e non soggetto ad alcun provvedimento di chiusura.Il caso solleva interrogativi urgenti sulla gestione sanitaria del territorio matesino, soprattutto in un’area geografica distante dai grandi centri ospedalieri e già penalizzata da carenze croniche nei servizi di emergenza. L’esposto potrebbe aprire la strada a un’inchiesta più ampia sulle modalità con cui è stata disposta la chiusura del punto nascita e sulla tenuta dell’intero sistema sanitario locale.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELL’ESPOSTO DENUNCIA
Spett.le
Prefetto di Caserta
protocollo.prefce@pec.interno.it
Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere
prot.tribunale.santamariacapuavetere@giustiziacert.it
Compagnia dei Carabinieri di Piedimonte Matese
tce25669@pec.carabinieri.it
REGIONE CAMPANIA
DG per la tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale
dg.500400@pec.regione.campania.it
ASL Caserta
direzionesanitaria@pec.aslcaserta.it
direzionegenerale@pec.aslcaserta.it
dip.prevenzione@aslcaserta.it
dipartimentoprevenzioneexce1@pec.aslcaserta.it
Oggetto:
esposto/denunzia per una presunta omissione di atti di ufficio dovuti che potrebbero
compromettere la salute pubblica
Nel premettere che:
la Giunta Regionale della Campania ha deliberato, in data 23.06.2025, il riordino ed
efficientamento della Rete Punti Nascita della Regione Campania in adeguamento alle
prescrizioni del Ministero della Salute e dell’Economia;
in tale deliberazione è prevista la cessazione del Punto Nascita del presidio ospedaliero di
Piedimonte Matese; nel contempo viene garantita, anche successivamente alla disattivazione dei
suddetti presidi, la presenza di una guardia attiva h 24 di ginecologi, al fine di assicurare la
gestione delle emergenze ostetriche non differibili;
in data odierna lo scrivente si è recato presso il presidio ospedaliero ed ha personalmente assistito
ad attività, a mio giudizio, palesemente in contrasto con la tutela della sicurezza pubblica; in
particolare il personale medico, sulla base di comunicazioni informali ricevute dalla direzione
sanitaria provinciale, sospendendo tra l’altro altri servizi essenziali (dovendo gestire la grande
confusione creata), ha dovuto trasferire un neonato da parto indifferibile ed urgente, attendendo
per ore istruzioni sull’uso improprio dell’ambulanza STEN (servizio di trasporto in emergenza
neonatale), che dovrebbe essere dedicata alla gestione dei neonati che necessitano di cure
intensive in strutture specializzate;
tale confusione veniva creata dalla direzione sanitaria provinciale, ed in particolare dalla
dottoressa Raffaella Errico, che ho personalmente chiamato per chiedere chiarimenti; la stessa, in
modo confuso, asseriva che la delibera di giunta regionale aveva disposto (non è vero) anche la
chiusura del nido neonatale; a seguito delle mie rimostranze, tenuto conto che il reparto di
pediatria del presidio è pienamente operativo e non oggetto di chiusure o disposizioni ulteriori, mi
ha rassicurato circa l’attivazione del nido per la cura dei neonati da parti indifferibili ed urgenti;
poche ore dopo, invece, ha inviato una comunicazione con la quale disponeva che il neonato da
parto indifferibile ed urgente, a prescindere dal suo stato di salute, deve essere affidato allo STEN.
Con la presente chiedo agli enti in indirizzo di chiarire se:
tale disposizione è conforme alla deliberazione regionale, che non ha previsto alcuna
limitazione alle attività di cura dei neonati;
i trasferimenti con lo STEN siano compatibili con la normativa vigente, tenuto conto che
l’impiego del servizio di urgenza per il trasferimento di un neonato che non ha patologie
che richiedono cure intensive compromette, chiaramente, il trattamento urgente dove
effettivamente necessario;
il servizio STEN è adeguato, in termini di efficienza, a gestire i trasferimenti di un neonato
ogni due giorni, tenuto conto della media parti presso il presidio e se i tempi di attesa sono
compatibili con la gestione sanitaria necessaria;
è normale che la mamma partorisca presso il presidio, laddove il parto sia urgente e
indifferibile, e il neonato venga trasferito presso altro presidio, laddove il reparto di
pediatria è efficiente e operativo;
è normale prevedere il trasferimento, come disposto dalla direzione sanitaria, a prescindere
dallo stato di salute del neonato, anche laddove sarebbe più normale prestare le prime cure
presso il reparto di pediatria, operativo e presidiato;
è normale che si provochino tali disagi e si espongono a tali rischi i pazienti solo, come
riferitomi dalla direzione sanitaria, per evitare che poi il neonato sia registrato sulla
piattaforma regionale presso il presidio ospedaliero, il che potrebbe compromettere il
piano di rientro (!!).
Vi chiedo di provvedere con la massima urgenza a disporre nuove istruzioni operative per
garantire la salute e la sicurezza pubblica, senza ulteriori rinvii, tenuto conto dei gravi rischi a cui
si stanno esponendo mamme e neonati.
Chiedo al dipartimento di prevenzione di relazionarmi circa la correttezza dell’operato della
direzione sanitaria e di garantirmi che le operazioni da lei previste siano adeguate e coerenti con
la norma sulla sicurezza degli operatori e dei pazienti.