Lorenzo Applauso|Piana di Monte Verna. Non è un’anziana, come spesso accade in questi casi, ma una donna di poco più di cinquant’anni l’ultima vittima di una truffa telefonica ben orchestrata. Ingannata da un messaggio allarmante e da una voce femminile apparentemente rassicurante, ha perso quasi 3000 euro, poi fortunatamente bloccati in extremis grazie all’intervento di un familiare.
ECCO IL RACCONTO DELLA DONNA MINUTO PER MINUTO
Il tutto ha avuto inizio nel pomeriggio di ieri, intorno alle 16:30, quando la signora ha ricevuto un SMS apparentemente inviato dalla sua banca. Il testo recitava:“UNICREDIT BONIFICO DI 1538,00 ESEGUITO. SE NON È STATO AUTORIZZATO DA TE, CONTATTA SUBITO IL NUMERO ANTIFRODE 35086*****.”Spaventata e convinta di essere vittima di un furto, la donna ha immediatamente chiamato il numero indicato. Dall’altra parte del telefono, una voce femminile – fredda, professionale, ma falsa – ha iniziato a guidarla passo passo in una serie di azioni che, secondo la truffatrice, sarebbero servite a “bloccare il bonifico sospetto”.In realtà, quella voce la stava conducendo dritta nella trappola.Come ipnotizzata, la vittima ha eseguito senza esitazioni le indicazioni ricevute: si è recata prima in una rivendita di tabacchi per effettuare una ricarica Postepay, poi in un altro punto vendita per una seconda operazione simile. Infine, le è stato chiesto di prelevare 1000 euro presso uno sportello ATM e depositarli attraverso un’altra operazione truffaldina.Durante tutto il tempo, il suo telefono risultava occupato: la truffatrice, probabilmente consapevole dei rischi di un intervento esterno, ha mantenuto la linea aperta, impedendo ogni contatto con amici e parenti.È solo intorno alle 19:00 che la donna è riuscita finalmente a parlare con i familiari, raccontando confusamente quanto accaduto. I parenti, intuendo subito la gravità della situazione, l’hanno accompagnata presso uno sportello ATM Unicredit per controllare il conto. Il saldo parlava chiaro: erano spariti circa 3000 euro.Alle 19:45, è stata effettuata la chiamata al numero verde ufficiale della banca – visibile sullo schermo dello sportello – e finalmente è stato possibile bloccare la carta, impedendo ulteriori prelievi.Ora si attendono gli sviluppi da parte di Unicredit, nella speranza che una parte della somma possa essere recuperata. Intanto, resta l’amaro in bocca per una truffa che, ancora una volta, fa leva non sull’ingenuità, ma sulla buona fede delle persone.Un episodio che suona come un ennesimo campanello d’allarme: mai fidarsi di numeri sconosciuti e, soprattutto, non eseguire mai operazioni bancarie su indicazione telefonica di presunti operatori. In caso di dubbi, è sempre meglio recarsi di persona nella propria filiale o chiamare esclusivamente i numeri ufficiali riportati sul sito della banca o sul retro della carta.

