Il giovane economista Raffaele Storti propone una rilettura attuale delle teorie di Porter nell’era della transizione ecologica e tecnologica
Dalla redazione. In un momento storico in cui il cambiamento climatico e l’innovazione digitale stanno ridisegnando i confini dell’economia globale, nasce una nuova visione strategica che mette al centro sostenibilità e tecnologia. A proporla è Raffaele Storti, 25 anni, con un percorso accademico brillante e una visione già matura dei nuovi assetti competitivi. Il suo recente volume, Gestire l’innovazione nell’epoca della transizione ecologica e digitale, rappresenta un contributo di rilievo per interpretare il futuro del valore d’impresa. Nel suo saggio, Storti riporta al centro dell’attenzione le strategie dimensionali e la catena del valore di Michael Porter, rilette alla luce delle tecnologie 4.0, dell’intelligenza artificiale, dell’automazione e della crescente pressione ambientale. Un’operazione ambiziosa e ben costruita, che unisce teoria economica, analisi strategica e sensibilità verso le sfide contemporanee.
Il testo, pubblicato nel luglio 2025 su Kindle Direct Publishing (492 pagine – link Amazon
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