Lorenzo Applauso|Sarà colpa del cambio di stagione o dell’allineamento dei pianeti, ma in questi giorni il mondo sembra davvero girare al contrario. E non ditecelo troppo forte, ma forse — forse! — il generale Vannacci con il suo libro “Il mondo al contrario” ci ha preso. O almeno, diciamo che ha indovinato il titolo.Perché a guardar bene le ultime cronache, l’assurdo sta diventando routine. In piazza c’è chi protesta, ma il motivo lo sanno in pochi. Anzi, no: lo sanno benissimo, ma non lo dicono papale papale. Lo facciamo noi allora: la sinistra non riesce ad accettare che al governo ci sia la destra. Tutto qui. Niente grandi ideali, niente rivoluzioni culturali: solo un’eterna partita a Risiko dove l’unico obiettivo è far saltare la casella avversaria.Poi ci sono loro, gli eroi della Flottiglia. Armati di buone intenzioni e zattere da battaglia, salpano verso Gaza per portare viveri e solidarietà. Applausi, cuori su Instagram, e titoloni sui giornali. Ma domanda sorge spontanea: i viveri sono arrivati? Sono ancora buoni o si sono persi in mare tra un selfie e l’altro? Sapevano che sarebbero stati arrestati? Certo che sì. Anzi, diciamocelo: era tutto previsto, quasi necessario. Perché in tempi di campagna elettorale perenne, anche una manetta può diventare un distintivo. Adesso aspettiamo solo il ritorno trionfale, magari con tanto di conferenza stampa, lacrimuccia e candidatura. Perché in fondo, tra un corteo e un’intervista, la medaglia al valor civile non si nega a nessuno. Nel frattempo, in Italia, la pace non arriva, ma arrivano le vetrine spaccate, i poliziotti feriti e i sei per tre elettorali della Lega strappati con la grazia di un elefante in un negozio di cristalli. Dice: “ma erano solo pochi facinorosi”. Forse. Ma allora chi erano gli altri, quelli che guardavano estasiati come se fosse uno spettacolo pirotecnico? Fan o comparse? Poco importa: il messaggio è chiaro. La protesta è politica. Sempre.E così, mentre il mondo gira al contrario, ci ritroviamo ancora una volta a fare i conti con la solita sceneggiatura: caos, slogan, martiri improvvisati e candidati in cerca di una lista. I disagi? Dettagli. I danni? Collaterali. La pace? Boh.Forse Vannacci non ha tutte le risposte, ma una cosa è certa: questo mondo, al dritto o al contrario, sembra comunque scritto da una penna impazzita.( foto: cosi si combatte da Caserta per la pace a Gaza).
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