Carissimi lettori,
anche noi come il Samaritano nel Vangelo di oggi, riconosciamoci peccatori e riconoscenti a Dio, in modo particolare in questi tempi e in questa società nella quale stiamo perdendo il senso e l’abitudine di ringraziare.
Ricordiamo che saper ringraziare è segno di civiltà e di gratitudine.
Non basta adempiere i comandamenti per essere salvati, anche i dieci lebbrosi li osservavano e ubbidivano alla Parola di Gesù, anche se solo uno vedendosi guarito, tornò indietro per ringraziarlo.
Non basta immergerci nel miracolo, nella continua ricerca di segni prodigiosi come spesso dimostriamo.
Tutto questo non ci fa cristiani.
Ciò che ci fa autentici e veri cristiani è l’immersione nella vita quotidiana, con gli stessi sentimenti di Cristo, che ha assicurato la sua presenza in ogni comunità, dove ci sono carità e amore.
Come veri cristiani andiamo laddove c’è bisogno del nostro aiuto, ricordandoci di essere un popolo missionario, un popolo che si confronta nel dialogo.
E sentiamo il grido di dolore di coloro che hanno bisogno di noi, anche se è fatto solo di silenzio, per fare loro incontrare nella Chiesa, la presenza di Gesù, salvezza di Dio, mostrando con la nostra presenza la fede che anima la Chiesa.
Con l’impegno a vivere e ad operare, pagando di persona per questa fede.
Buona Domenica!
Don Antonio Nacca
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