Antonio Lanzone | Politica – La politica negli ultimi tempi ha subito numerosi mutamenti sia negli ideali che nei valori, per cui non
genera più quel senso di appartenenza. Ormai, nel linguaggio politico è entrato a pieno titolo il termine inglese “revolving doors”
che sta per indicare le “porte girevoli” che facilitano l’entrata e l’uscita da un partito all’altro senza dar conto a nessuno. A pochi
giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni regionali in Campania, diversi consiglieri regionali e aspiranti tali, di entrambi gli
schieramenti, vengono attratti dal gioco dei “quattro cantoni”, in riferimento al passatempo infantile di una volta. In queste elezioni
regionali si è creata una situazione atipica, fuori dalla dinamica politica, con salti della quaglia e cambi di casacca a volontà, alla
ricerca di elezione sicura in altre sponde. Una strategia ben precisa, proprio come nel gioco dei “quattro cantoni”, con cambi rapidi
di posizione nell’occupare il posto dell’altro, in base alle opportunità personali più vantaggiose a discapito degli interessi collettivi.
Anche se in democrazia ognuno è libero di candidarsi con chiunque, il rispetto dei valori essenziali sono alla base di ogni azione
politica che guarda al bene comune. Già, i valori, i grandi assenti in questa fase preelettorale in cui molti candidati in pectore
hanno cambiato opinione, direzione e atteggiamento, a secondo delle circostanze e delle convenienze. Oggi, sono davvero pochi i
politici che mantengono in alto la bandiera della “coerenza” e tenendo saldi i propri principi, le proprie idee e le proprie azioni nel
tempo, segnali chiari di affidabilità e onestà. La buona politica è fatta di coerenza, credibilità e dignità, valori sconosciuti per alcuni
consiglieri uscenti “deluchiani”, che per evitare l’esclusione dalle liste di centrosinistra, vagliate da un codice etico, sono confluiti
nella coalizione avversaria di centrodestra. Una “transumanza politica” scaturita solo esclusivamente dalla fame di poltrone. La
politica deve riprendere il suo ruolo, riportando al centro delle sue azioni progettualità a lungo termine, per un sano sviluppo
territoriale. Ormai, il camaleontismo è di routine, diventato un’abitudine spregevole per garantirsi visibilità e potere. In scena, allo
stato attuale, abbiamo un valzer di candidature, con nuovi ingressi, defezioni e improvvisi travasi da uno schieramento all’altro che
nulla hanno a che vedere con la buona politica. È in atto una “campagna acquisti” da parte del centrodestra tra le fila del
centrosinistra per recuperare consensi con alcuni colpi “pesanti” portati a segno.
Di fronte a questo scenario che fiducia possono avere i giovani verso la politica ?!?
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