Carissimi lettori,
per non confondere l’amore con un vago sentimento e con l’immediato piacersi, gli apostoli invitano i cristiani a rimanere saldi nella fede, perché l’amore a Dio e al prossimo non sempre danno una immediata gratificazione.
A volte, anzi spesso sono frutto di perseveranza, nelle tribolazioni della vita e nella fatica delle relazioni, non sempre facili ma che vanno sempre promosse, custodite e curate.
È così tuttavia che si raggiunge il cielo nuovo e la terra nuova.
Pensare al Paradiso non è un’evasione, né tantomeno una alienazione.
La contemplazione del Paradiso obbliga il credente a rendere più bella la vita terrena. Tanto è vero che in Paradiso non entrerà nulla di quello che quaggiù costituisce una vergogna.
La pagina del Vangelo, ricca di spunti di riflessione ci fa riflettere sul comandamento nuovo:”Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
Sono parole impegnative che ci mettono a disagio, ma se crediamo veramente che Cristo è risorto non possiamo fare diversamente.
Un amore generico per il prossimo era già stato prescritto nell’Antico Testamento.
L’amore di cui si parla nella pagina del Vangelo, ha i caratteri della divinità e dell’ eternità.
L’amore nuovo diventa la nota distintiva dei seguaci di Cristo.
Il vero cristiano infatti è Colui che si sforza di amare con lo stesso amore con il quale ci ha amati Cristo.
Buona e Santa Domenica!
Don Antonio
