Conca della campania.Sono 310 i borghi e piccoli comuni italiani che beneficeranno di oltre 760 milioni di euro grazie al Piano nazionale Borghi, finanziato dal PNRR e promosso dal Ministero della Cultura. Un investimento ambizioso, mirato alla rigenerazione culturale, sociale ed economica delle aree più preziose e spesso dimenticate del nostro Paese.
In particolare, il piano si articola in due linee di intervento. La linea A ha visto la selezione di 20 borghi individuati direttamente dalle Regioni, destinatari di un finanziamento complessivo pari a 398.421.075 euro. Alla linea B, invece, appartengono 289 piccoli comuni, che riceveranno 363.445.527 euro per progetti orientati al rilancio sostenibile e all’innovazione.
Tra questi comuni c’è Conca della Campania, che si distingue per una visione moderna e integrata della ruralità. Il borgo ha accolto con entusiasmo una serie di iniziative all’avanguardia: laboratori dedicati allo sviluppo di idroponica e acquaponica, al biomonitoraggio ambientale attraverso le api, e al riuso creativo degli scarti agroalimentari. Non mancano momenti di confronto e scoperta, come la mostra mercato e le attività incentrate sull’universo dell’Hackathon, simbolo della sinergia tra tradizione e innovazione.
La Biblioteca Comunale di Via San Nicola si è trasformata in un centro pulsante di idee e creatività, aperto ogni giorno fino al 17 aprile, catalizzando l’interesse e la partecipazione di studenti e cittadini. Grande entusiasmo da parte dei giovani dell’Istituto Iervolino “I Carissimi” di Santa Maria Capua Vetere e dell’Istituto Tecnico Agrario Medaglia d’Oro di Cassino, che hanno potuto toccare con mano il valore delle tecnologie sostenibili applicate alla terra e alla vita di comunità.
Il progetto, parte integrante del Bando Borghi – Ruralità, Biodiversità e Innovazione, rappresenta un esempio virtuoso di come i fondi del PNRR possano diventare leva concreta di sviluppo, futuro e consapevolezza per le nuove generazioni.
Conca della Campania dimostra che anche i piccoli centri possono essere laboratori di futuro