Si rende noto che la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 449 del 9 gennaio
2025, ha stabilito un principio chiaro: le spese sostenute per l’assistenza di
persone con disabilità al 100% sono integralmente deducibili,
indipendentemente dal reddito del contribuente o dalla qualificazione
professionale di chi presta l’assistenza. La decisione respinge il ricorso
presentato dall’Agenzia delle Entrate, che aveva contestato la deducibilità
totale di tali spese imponendo un taglio significativo in un caso specifico. Un
contribuente, infatti, si era visto negato dal Fisco la deduzione integrale delle
spese sostenute per la cura della moglie, gravemente invalida dopo un
incidente stradale e assistita da due collaboratrici domestiche. L’Agenzia delle
Entrate aveva ridotto gli oneri deducibili da oltre 36mila euro a meno di 5mila
euro, sostenendo che le assistenti non possedessero qualifiche specifiche per
l’assistenza a persone con disabilità. La Corte ha ribaltato l’interpretazione
dell’Agenzia, sottolineando che, per soggetti con grave e permanente
invalidità o menomazione riconosciuta ai sensi dell’articolo 3 della legge
104/1992, il regime fiscale agevolato (articolo 10, comma 1, lettera b, del
Tuir) si applica senza limiti relativi alla qualifica professionale del personale
impiegato. La norma prevede che le spese di assistenza siano deducibili
integralmente, purché siano specificamente dirette alla cura del disabile. Con
questa sentenza, la Cassazione pone fine a un’interpretazione restrittiva che per
anni aveva condizionato il trattamento fiscale delle spese di assistenza per
persone con disabilità. La decisione sottolinea che l’obiettivo della normativa è
garantire un regime di favore senza discriminazioni legate alla natura
specialistica o meno dell’assistenza, riconoscendo pienamente il diritto dei
soggetti fragili a ricevere cure adeguate e senza oneri fiscali aggiuntivi.
Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania
l’avv. Paolo Colombo dichiara: “Questa pronuncia apre la strada a una
maggiore chiarezza normativa e rappresenta un importante precedente per tutti
i contribuenti che assistono familiari con disabilità grave, offrendo una tutela
concreta e garantendo il rispetto delle finalità sociali e di inclusione previste
dalla legge”
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